Intervista di Agosto a C. Paolini

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view post Posted on 17/9/2009, 09:44

Quando la neve cade e i venti gelidi soffiano, il lupo solitario perisce, ma il branco sopravvive

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Question & Answer with Christopher Paolini
AGOSTO 2009

PadfootUnewraithSlayer ha domandato: Fino a che punto un Elfo può modificare il proprio corpo, c'è un limite? Può mutare il suo corpo per essere esattamente come un certo animale o, in questo caso, cambiare per diventare qualcosa di molto grande come un Drago?

A: Bella domanda. Questo è stato un altro argomento del quale Eragon e Arya hanno discusso nella prima parte di Brisingr (quando erano seduti intorno al fuoco durante il ritorno dall'Helgrind), ma che fu poi rimosso durante la fase di editing.

In breve è questo: qualsiasi mago, non solo un Elfo, teoricamente, può modificare il proprio corpo in qualsiasi forma concepibile, naturalmente solo se il mago ha la forza, il tempo, la volontà e la conoscenza per farlo e se la forma scelta è capace di sostenere la vita.

C'è comunque un fattore importante: la chimica. Gli elfi, che certamente sono la razza più istruita di Alagaesia, conoscono la composizione delle cellule e avranno sicuramente pensato, e forse dimostrato tramite magie o altro, l'esistenza di atomi e molecole, ma hanno ancora molto da imparare su questi due elementi di base della materia. Di conseguenza quando un elfo, o un mago qualsiasi, modifica il proprio corpo, quello che fa è soltanto muoversi attorno al materiale di cui è già composto, quindi in realtà non trasforma i suoi muscoli, tendini, ossa, organi, ecc.
Si tratta di imitare, non diventare.

Ad esempio, gli scimpanzè sono molto più forti degli esseri umani, sia grazie al modo in cui i muscoli sono collegati, che da loro dei vantaggi di leva, sia per un loro gene attivo (che noi non abbiamo) che consente loro di contrarre i muscoli con più forza. Questo gene sta a significare che i muscoli degli scimpanzè sono chimicamente diversi dai nostri.

Così, se sei un mago, e se usi la magia per fare di te stesso uno scimpanzè (che avrà tanta forza ma poco cervello, e non so perchè dovresti trasformarti in uno scimpanzè...), non saresti uno scimpanzè vero, perchè i muscoli sono quelli di un essere umano.

Un elfo, o un qualasiasi altro mago di Alagaesia, devono affrontare gli stessi problemi. Se un elfo dovesse imitare un drago probabilmente non riuscirebbe nemmeno a sostenere il suo peso dato che il materiale che costituisce un drago è diverso da quello di un elfo. Inoltre, i draghi sono creature magiche (altrimenti come pensate che una tale creatura possa volare su delle ali relativamente così piccole?), il che rende le cose ancora più complicate.

E questo per non parlare di altre sostanziali differenze, come l'apparato digerente, la vista e, sopratutto, il cervello. Probabilmente non vorrete un cervello di uno scimpanzè, e alla fine sarete uno scimpanzè con una gigante e sporgente testa umana.

Ora, se si ha una solida comprensione della chimica che compone una persona o una creatura che si cerca di emulare e questa è in qualche modo simile a voi (per esempio un Urgali), si potrà raggiungere una copia quasi perfetta. E, comunque, dovrebbe richiedere una ridicola quantità di lavoro.

E questa era la mia risposta breve!

P.S.: I Gatti Mannari, nel caso ve lo stesse chiedendo, sono un caso unico. Potrò parlare più di loro nel prossimo mese, se qualcuno è interessato. Per ora è sufficiente dire che la loro capacità è dello stesso tipo di magia che istintivamente usa Saphira. Inoltre, essi sono gatti, e i gatti possono fare quello che vogliono. Questo mi ricorda un'altra discussione che ho tagliato da Brisingr, cioè se gli animali possono o no usare la magia (essi possono, ma non molto bene).

Shadeslayer70 ha domandato: Riguardo la Rocca di Kuthian, sembra che ogni volta che Eragon la menziona a qualcuno, questo dice che il nome è molto familiare. Potrebbe essere una magia simile a quella usata per bandire i nomi dei draghi dei Rinnegati? E verremo a sapere il motivo per cui tutti pensano che è così familiare?

A: Per tutte le domande riguardanti la Rocca di Kuthian dovrete aspettare fino al rilascio del Quarto Libro. E' troppo spoilerante per me parlarne.

Boris ha domandato: Sappiamo che l'attuale drago di Galbatorix è nero, ma qual'era il colore del drago originale, [e qual'era il suo sesso]? Se era di un colore differente, potrebbe la magia di Galbatorix cambiare il suo drago o non è possibile?

A: Il primo drago di Galbatorix, Jarnunvösk, era femmina, come detto da Brom in Eragon durante il suo racconto dell'ascesa al potere di Galbatorix. (Ci sono alcune prime stampe di Brisingr in cui Jarnunvösk è stato riportato come maschio, ma l'errore è stato corretto nelle successive edizioni). Jarnunvösk non era nero, ma non voglio dire di che colore era al momento.

Il colore della magia può cambiare nel tempo, come succede per il vero nome. Naturalmente il colore della magia di un cavaliere e del suo drago è lo stesso, ma non sempre. Per quanto riguarda Galbatorix, dovrete aspettare la fine del Quarto Libro per scoprire l'aspetto della sua magia. In ogni caso, Shruikan non pregiudica Galbatorix, dato che non c'è stato un corretto legame tra Cavaliere e Drago.

Tante persone (circa il 25% delle domande che abbiamo ricevuto durante le ultime tre interviste) ha domandato: C'è la possibilità di un prequel con la storia di Brom?

A: L'ho preso in considerazione (e penso che potrebbe essere davvero una bel libro), ma prima devo finire questa serie, e poi ho voglia di scrivere un po' di storie non ambientate in Alagaesia, o in un qualsiasi altro posto del mondo di Eragon. Dopotutto ho lavorato sul Ciclo dell'Eredità per quasi undici anni, il tempo della mia carriera da scrittore, e mi piacerebbe provare alcuni altri progetti.

Inoltre, sono cauto nel scrivere un prequel quando le persone hanno già familiaretà con la storia; è difficile mantenere l'interesse nel lettore se già sa come va a finire. Se il libro è abbastanza buono, ovviamente, non è un problema, ma un prequel rende le cose più difficili per l'autore.

Gli eventi potrebbero rivelarsi sfavorevoli, ma al momento penso che mi piacerebbe scrivere un sequel al Ciclo dell'Eredità più che un prequel. Ho già l'idea di un nuovo intreccio per un potenziale quinto libro, e sto gettando quindi le basi per questo nel Ciclo dell'Eredità (è comunque un progetto a lungo termine).

Che dire, un libro su Brom potrebbe essere davvero divertente da scrivere... Forse, un giorno.

Tante persone hanno domandato: Perchè la spada di Morzan fu chiamata Miseria, anche se esso non era ancora un membro dei Rinnegati?

A: Questa è una cosa a cui non ho lavorato completamente. Ma ci sono due possibili spiegazioni. Morzan ha chiamato la sua spada Miseria perchè voleva suonare duro e pericoloso, e cercare di inasprire i suoi insegnanti (lui era ribelle di natura, dopotutto) o la spada è stata rinominata (forse da lui stesso, forse dagli elfi) durante l'Autunno dei Cavalieri. Morzan potrebbe aver scelto il nome di Zar'roc durante l'oscuro apprendistato sotto Galbatorix, quando si nascondevano nel deserto.

Skulblakasaphira ha domandato: In Brisingr Oromis ha insegnato a Eragon come teletrasportare gli oggetti in posti differenti. Ma è possibile teletrasportare se stessi o un altro umano/elfo/nano/altra creatura vivente?

A: E' possibile, ma estremamente impraticabile considerando l'enorme quantità di energia richiesta. E' anche incredibilmente rischioso se non sei assolutamente sicuro che la tua destinazione sia sgombra. In caso contrario, potresti finire per essere trasportato in un muro, un albero o, peggio, in qualcun altro.

Molte persone hanno domandato: Cosa determina il colore di un Drago? E' soltanto casuale, o dipende dal colore dei suoi genitori?

A: Esso dipende parzialmente dal colore dei genitori e parzialmente dalla personalità o dalle preferenze di un Drago. Dopotutto, se davvero un drago vuole essere di un altro colore, potrebbe da solo essere in grado di cambiare la sua tonalità. Come detto da Brom, le cose strane accadono sempre intorno ai Draghi.

Chris Addison ha domandato: Hai mai deciso quanto possa valere una corona paragonato a un dollaro USA?

No, ma data la quantità di oro che vale adesso, una corona sarebbe probabilmente più utile nel nostro mondo che in Alagaesia.

Byrd ha domandato: In Eldest, Arya ha detto a Eragon che lei può parlare con lui dai cancelli di Vroengard dall'altra parte di Alagaesia. Perchè Arya può parlare da una distanza così lunga ed Eragon e Saphira no? Sopratutto ora che lui è più forte di un Elfo. E perchè lei non può parlare con lui quando è nel territorio dell'Impero?

A: Oh ragazzo... Sai come fare domande difficili! Va bene, ecco qui:

1. In Brisingr, Arya non poteva parlare con Eragon quando lui era solo nell'Impero perchè:
• Lei non sapeva dove Eragon si trovava.
• Lui aveva protetto la sua mente da ogni possibile contatto, al fine di evitare il rilevamento da parte di Murtagh o qualsiasi altro servo-comandato-dalla-magia di Galbatorix (bella parola, servo).

2. Ho riletto la discussione che hai citato, tra Arya ed Eragon in Eldest, e ho capito perchè hai confuso. E' colpa mia, ho scritto ciò che sembrava comprensibile a me, ma forse dovevo spiegarlo in modo da farlo capire a tutti gli altri. Per chi non ricorda, si tratta di questo pezzo (da pagina 148 - ndt: pagina 192 nell'edizione italiana):

Arya indicò con la testa la mole di Saphira che fendeva le acque. «Durante i quindici anni in cui ho sorvegliato il suo uovo, mi ero abituata alla presenza di Saphira. Probabilmente mi stavo dilatando verso qualunque cosa mi fosse familiare, quando ho toccato i tuoi sogni.»

«Sei davvero così potente da evocare qualcuno a Teirm da Gil'ead? Ti avevano anche drogata!.»

Un lieve sorriso comparve sulle labbra di Arya. «Potrei trovarmi alle porte di Vroengard e parlarti con la stessa chiarezza con cui parliamo adesso.»

Quando ha fatto questa domanda, Eragon ha parlato di telepatia. E' questo, Arya potrebbe toccare la mente di qualcuno a Teirm da Gil'ead? Arya non ha risposto a questa domanda in modo particolare, ma è rimasta sulla domanda generale, "Sei davvero così potente da evocare qualcuno a Teirm da Gil'ead?", e lei potrebbe, non solo con la telepatia. Usando il giusto incantesimo, Arya potrebbe parlare con Eragon da ogni luogo di Alagaesia, come quando Eragon parla con la regina Islanzadi e gli altri in Brisingr, con la divinazione.

Arya diventa piuttosto loquace in questo punto.

La cosa da ricordare è che quando Eragon parlava con Arya nei suoi sogni, essi non erano impegnati nella telepatia; non potevano quindi scambiare sentimenti o pensieri, anche se avessero voluto. E' accaduto che Arya ha trasmesso (in termini moderni) un'immagine di se stessa e di ciò che la circondava negli occhi/corteccia visiva di Eragon, più o meno allo stesso modo in cui due persone che sono in divinazione trasmettono le proprie immagini e di quello che li circonda su uno specchio o su una qualsiasi altra superficie riflettente. E perchè un mago, facendo questo, non può leggere la mente a grandi distanze? La risposta è nel punto successivo:

3. Divizinazione e telepatia sono fondamentalmente dei processi differenti. Entrambi permettono di muovere oggetti da un punto all'altro, ma cosa muovono non è lo stesso.

• La divinazione permette di riprodurre la luce da un punto a un altro. Le informazioni richieste sono veicolati tramite radiazioni elettromagnetiche (visibili o meno) dal punto A al punto B. Nel divinare un altro posto, quello che un mago fa è, essenzialmente, incanalare un flusso di fotoni codificati con le informazioni visive su una superficie riflettente, o anche nei suoi propri occhi se è particolarmente esperto. Dato che i fotoni pesano quasi nulla, muoverli attraverso grandi distanze richiede una quantità insignificante di energia, anche se sarà sempre più difficile divinare se l'obiettivo è più lontano. Niente di tutto questo avviene inconsciamente, naturalmente, ma questo è il meccanismo di base degli incantesimi.


• La divinazione si basa sull'energia elettromagnetica. Un mago di Alagaesia potrebbe divinare una stanza buia e vedere cosa contiene, se è abbastanza abile per convertire la radiazione infrarossa in luce visibile. Inoltre, il piombo, o altri materiali densamente simili, possono bloccare i tentativi di divinazione che prevedono la loro traversata, motivo per cui alcune grotte di Alagaesia sono impenetrabili alla divinazione... almeno utilizzando i metodi normali. Ci sono anche tecniche più avanzate, delle quali non parlerò qui.
• Parlare e conversare a distanza richiede, nella maggior parte dei casi, la partecipazione di entrambe le parti. Una persona piò trasmettere le informazioni riguardanti il suo intervento alla persona B (o la persona B può captare il discorso e trasferirlo alla sua posizione), ma, in entrambi i casi, B deve riprodurre il discorso di A, e A deve riprodurre il discorso di B. Perchè? Perchè la riproduzione consiste nel creare vibrazioni nell'aria, qualcosa di troppo difficile per chiunque se non per poche miglia. E' per questo motivo che, in Eldest, Eragon è stato in grado di divinare Nasuada da Ellesmera e ascoltare la sua voce con il re Orrin, ma non poteva parlare con loro, dato che essi non erano stati istruiti per riprodurre le sue parole attraverso uno specchio incantato o qualsiasi altro dispositivo.

• La telepatia, d'altra parte, comporta in realtà la manipolazione di elementi fisici (neuroni, sinapsi, varie sostanze chimiche, ecc) all'interno del cervello di un'altra persona, e dipende da come una persona è in grado di incidere i propri pensieri e sentimenti sulla coscienza di qualcun altro. Non richiede una grande quantità di energia, spesso inferiore al parlare, ma, come per il muovere il nulla, diventa più difficile quando la distanza tra due persone aumenta. Una certa connessione può essere mantenuta a grandi distanze, ed è il motivo per cui Eragon e Saphira hanno un vago senso di reciproco benessere, o meno, quando sono lontani, ma non è sufficiente per consentire uno scambio di pensieri.

• Se la persona con cui si sta comunicando non è un telepatico e non si sa manipolare la propria mente e quella della persona, non si possono condividere i propri pensieri e sentimenti. Potresti spingerti nella mente della persona, ma non riceveresti risposta. Sarebbe una conversazione "unilaterale".

4. Spero che ho risposto alle vostre domande!
5. E si, impiego molto tempo pensando a questo.
6. ...
7. Troppo tempo probabilmente... ma mi diverto!
 
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view post Posted on 17/9/2009, 20:26
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Informal Gluttony

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Bella! Grande dario. Molto interessante. Comunque i miei dubbi risultano nel combattimento tra un mago e l'altro. Secondo me ha creato un modo di affrontarsi un po' troppo vago.
Ma forse verrà spiegato meglio nel quarto libro. Speriamo.

Comunque la notizia del quinto è confortante. Mi dispiacerebbe molto se abbandonasse il ciclo di Alagaesia. Preferirei un sequel sicuramente.
 
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view post Posted on 17/9/2009, 20:55

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Si in effetti, preferirei avere un sequel, anzichè un prequel... cioè alla fine i prequel, a cosa servono se si sa già come finisce? Capisco se ci sono molte cose che rimangono all'oscuro, ma del passato di Brom, della lotta contro i Rinnegati e Morzan, non ce molto da dire, o sbaglio?
Ovviamente, quello che ce da dire ancora, penso e spero sia rivelato nel quarto.
 
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view post Posted on 18/9/2009, 13:29
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Informal Gluttony

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Beh ci sarebbe lo scontro tra i due Cavalieri che, a detta di Oromis, dev'essere stato un duello epico. Poi, prima di questo, sarebbe interessante seguire l'addestramento di Galbatorix, o quello di Brom stesso, con l'aggiunta dei vecchi maestri elfici.
Infine l'incontro tra il padre di eragon e Jeod. Vedere come brom si sia intrufolto nella città attraverso il passaggio segreto ecc... non mi dilungo oltre :D

Di cose belle per un ipotetico prequel ci sono, però il sequel se fatto al livello dei primi tre sarebbe ancora più spettacolare.

Comunque paolini puzza.....XD
 
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3 replies since 17/9/2009, 09:44   30 views
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